LE TERAPIE PER L’ESTATE
Sta arrivando l’estate, la più calda stagione dell’anno: ecco alcune pratiche idroterapiche che renderanno le nostre afose giornate estive più tollerabili. L’acqua è infatti uno dei mezzi con cui possiamo garantirci questo sollievo.
Alcune metodiche naturali possono aiutarci a mantenerci sempre freschi e arzilli nonostante il caldo.
Getti freddi alle gambe
I getti freddi praticati alle gambe vi faranno sentire più leggeri, perché tolgono la pesantezza delle gambe, stimolano la circolazione, favoriscono il benessere di tutto il corpo, portano il sangue verso il basso dando un senso di sollievo e di rilassamento, favoriscono il sonno e il buonumore.
Come si esegue il getto il freddo alle gambe? Si prende il doccino della vasca da bagno e si fa scorrere l’acqua fredda partendo posteriormente dal piede destro; si arriva fino al cavo popliteo e si rimane in questa posizione per circa trenta secondi, facendo scorrere l’acqua come se fosse un mantello su tutta la gamba e infine si ridiscende lungo la gamba fino ad arrivare al piede. La stessa modalità si applica posteriormente per la gamba sinistra. Arriviamo sulla parte anteriore delle gambe e ripetiamo gli stessi movimenti prima sulla gamba destra e poi su quella sinistra (il mantello d’acqua si esegue sopra il ginocchio). Si finisce indirizzando l’acqua sotto la pianta dei piedi con un movimento a spirale. Dopo aver eseguito il getto freddo ci si asciuga e si fa del movimento affinché avvenga la reazione di calore che normalmente si verifica dopo circa 15 minuti. Condizione fondamentale per eseguire i getti freddi alle gambe è che queste siano calde.
Getti freddi alle braccia
I getti freddi alle braccia stimolano fortemente la circolazione della braccia, rafforzano il cuore e gli organi respiratori, allontanano il calore dalla testa, donano un senso di leggerezza e di benessere, calmano e stimolano il buonumore.
Si eseguono partendo dalla mano destra esternamente, si sale lungo il braccio fino ad arrivare alla spalla sulla quale si esegue un mantello d’acqua per trenta secondi e infine si ridiscende internamente lungo il braccio destro. Si ripete la medesima cosa sul braccio sinistro. Alla fine del getto ci si asciuga e si fa la reazione di calore con movimento o coprendosi che avviene dopo circa 15 minuti.
Condizione per fare i getti freddi è che le braccia siano calde.
Frizione fredda
Questa terapia, definita da Padre Sebastian Kneipp “ Il lavacro”, stimola fortemente la circolazione, pulisce e tonifica la pelle, toglie il calore eccessivo agli organi digestivi riportando il corpo in equilibrio termico, rinforza la vitalità e le difese immunitarie e stimola il buon umore.
Come si esegue?
L’ideale sarebbe eseguirla alla mattina appena alzati quando il corpo mantiene ancora il calore della notte ma si può fare anche durante il corso della giornata. Condizioni fondamentali per eseguire la frizione fredda sono: corpo caldo, digestione avvenuta, assenza di ciclo per le donne.
Occorre prendere un pezzo di stoffa il più ruvido possibile della grandezza di un asciugapiatti, piegarlo, bagnarlo in acqua fredda, strizzarlo e passarlo poi su tutto il corpo partendo dalle braccia; si friziona poi il collo, il petto, il ventre, le gambe la schiena e infine la pianta dei piedi. Dopo ogni passaggio sulle parti elencate , occorre immergere nuovamente la pezzuola nell’acqua fredda e strizzarla perché dopo il passaggio sul corpo si riscalda.
Terminata la frizione occorre vestirsi subito senza asciugarsi e fare movimento oppure andare a letto affinché si sviluppi la reazione di calore. L’acqua del secchio alla fine dell’applicazione risulterà torbida a conferma della pulizia apportata alla pelle.
Dai libri di Padre Kneipp
(La mia cura Idroterapica – Il mio testamento – Codicillo al mio testamento – Così dovete vivere)
“Dunque l’effetto del lavacro in generale è sciogliente, eliminante e ricostituente.
Se un corpo vien lavato e ben coperto, e l’acqua penetra nei pori, e fin dove arriva scioglie le sostanze greggie, inutili e già usufruite, sconducendole poi col calore aumentatosi; allora un ammalato lavandosi di spesso ed aumentando continuamente il calore, può agire sempre più profondamente sulla natura sciogliendo e sconducendo , e con questa avviene lo stesso che colla tela greggia; essa si libera sempre più dalle materie morbose e diventa più sana. Si può dire quindi: come la tela più cruda mediante l’acqua e il calore solare può venire purgata, così anche la più grave malattia coi lavacri e con il calore necessario può venir allontanata. I lavacri non influiscono soltanto sul corpo,ma in particolar modo anche sullo spirito. Se il corpo racchiude lo spirito , si potrà ammettere che questo si senta molto meglio, se il suo involucro è purgato diligentemente , e ne sono scondotte e tenute lontane tutte le sostanze morbose. Centinaia e migliaia di patemi d’animo, abbattimenti , oppressioni, scoraggiamenti, irritazioni, non avrebbero luogo ove si volesse purgare diligentemente l’abitazione dello spirito coll’acqua fresca. Nessuno abbia paura o ribrezzo da tali lavacri, ma ricorra al contrario a questo rimedio semplicissimo per avere aiuto. Non si creda però che si debba lavarsi ogni giorno parecchie volte, o sia necessario star sempre alla fontana o presso la vasca, come se ne sta presso la sua birra od il suo vino il bevitore; basta che si lavi il corpo da una a tre volte in settimana, cosa che dura tutt’al più un minuto . Quindi il lavarsi il corpo ha sotto ogni riguardo il triplice scopo del mio sistema di decomporre cioè le sostanze morbose, di scondurle, e di rinvigorire la natura “.
Elisabetta Poggi